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C'è qualcosa che impedisce di
completare la realizzazione del metrò di Napoli. La costruzione delle
stazioni va a rilento, questo lo sappiamo, e ogni volta che qualcuno domanda
perchè, la risposta è più o meno << sotto Napoli c'è un'altra Napoli >>. Il
rispetto per il passato uno dei motivi. Almeno questo spunto tratto dalla
realtà per un giallo ambientato nel "nuovo" sottosuolo scoperto dagli scavi
della Linea 1, è vero. Il resto è frutto della fantasia di Giancarlo
Avolio, che esordì - lui ragazzo di Scampia - nel periodo della guerra dei
clan di Secondigliano con il romanzo "La Vendetta di Efesto". Giovane
ingegnere e scrittore di thriller , in quella occasione dimostrò che il
quartiere non era da criminalizzare nella sua interezza. Avolio torna oggi
con un nuovo giallo ambientato appunto nei cantieri della metropolitana,
"Linea 1 - Reazione Mortale", stampato ancora una volta da Nunzia Massa,
l'editrice napoletana che lo ha scoperto.
Un cattedratico della facoltà
di Ingegneria della Federico II, Leonardo De Matteis, viene misteriosamente
assassinato. Il suo giovane assistente universitario, Mauro Berselli,
rischia di fare la stessa fine. Perchè? Il ricercatore custodisce un segreto
esplosivo, che ha condiviso con il suo capo finchè era vivo. Per chiudergli
la bocca, i servizi segreti sguinzagliano dietro di lui un gruppo speciale
di 007, pronti a tutto pur di ucciderlo. La domanda rimane: dunque, perchè
la costruzione della metropolitana procede così a rilento? Una domanda che
sembra mutuata dalla realtà odierna, alla quale però risponderanno soltanto
(nella finzione) quelli che avranno letto il libro.
Avolio rivela un'indubbia
abilità nel mescolare fantasia e realtà in un thriller che
ha per location un luogo classico della leggenda metropolitana: le viscere
della città, e che è tanto più intrigante perchè proprio in quei cunicoli si
gioca un affare illegale di portata internazionale. Il nuovo giallo del
giovane ingegnere ha avuto come lettore d'eccezione il Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, che si è complimentato con
l'autore in una lettera molto affettuosa. L'intrigo che saprà tenere viva
fino alla fine l'attenzione dei lettori scatena una vera e propria "reazione
mortale", dalle conseguenze inattese. L'oggetto della contesa infatti ha a
che vedere con l'energia nucleare, tema estremamente attuale: Avolio ancora
una volta è bravo a riportare gli sviluppi della vicenda a una
verosimigliante realtà. Non mancano riferimenti alla cronaca nera, a un
ipotetico capoclan del quartiere dove lo stesso autore nella realtà vive. Ma
la camorra non è quella del libro di Saviano, capace di trame di altissimo
livello, quì è piuttosto un pezzo di società che vive di espedienti e che,
casomai, viene utilizzata come grimaldello. Su questo si può discutere. Il
giallista di Scampia preferisce mettere l'accento su giochi di potere di
insospettabili alte cariche dello stato.
Quindi lo scenario, dalle aule
di università, si sposta in Parlamento, dove il governo appena insediato si
trova a un bivio cruciale: tornare alla vecchia idea del nucleare che negli
anni ottanta suscitò tante polemiche. E quì l'autore, che è anche un tecnico
della materia, mette a parte il lettore del giallo sulla sua idea personale
di come dovrà essere l'energia del futuro. Sempre che Avolio la pensi come
il protagonista del suo romanzo, Mauro Berselli. E' lui ad affermare che la
sicurezza dei nuovi reattori a fissione sono mille volte più sicuri di
quelli tradizionali.
Da Napoli, su una questione
così importante, il messaggio passa attraverso un mistery.
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